Castrum Planellae

Castrum PlanellaeNegli antichi documenti Pianella è indicata con il nome di Castrum Planellae, era munita di un fortilizio ed esercitava dominio sopra otto dei villaggi circostanti: Badessa, Castellana, Cerratina, Cepagatti, Rosciano, Sangiovanni, Vallemare e Villanova, soggetti alla giurisdizione ecclesiastica di un regio prelato. Nel 1100 mercanti Veneziani, Genovesi e Fiorentini tenevano commercio con Pianella di oli, vino, lana, formaggio pecorino, cereali. Nel periodo normanno fece parte della Contea di Manoppello e nel 1303 passò sotto il dominio degli Angioini. In seguito alla divisione degli Angioini del giustizierato d’Abruzzo in due parti: ultra et citra flumen Piscarie, il territorio pianellese venne a far parte del giustizierato dell’Abruzzo Ultra. Nel 1454, Pianella passò al Regno di Napoli degli Aragonesi. Nel periodo angioino e aragonese il territorio di Pianella fu possesso di vari feudatari: i Costanzo, i Cantelmo, gli Acquaviva; nel 1487 fu infeudata ad Organtino Orsini, duca di S. Valentino il quale riconfermò statuti, capitoli e privilegi, riaffermati anche da Federico D’Aragona nel 1498. Successivamente Pianella passò ai della Tolfa e a Giacomo Probi conte di Atri e infine a Margherita d’Austria. I beni divennero farnesiani dopo che Margherita d’Austria donò Pianella allo sposo Ottavio Farnese. Nel 1773 Pianella fu riconosciuta città regia con privilegio del Re Ferdinando IV. Nel periodo napoleonico l’Abruzzo fu diviso in Abruzzo Utetriore I, Abruzzo Ulteriore II e Abruzzo Citeriore con a capo Teramo, Aquila e Chieti; Pianella fu annessa all’Abruzzo Ulteriore I. Il territorio pianellese fece parte della provincia di Teramo fino al 1926; con R.D. 2 gennaio 1927 n. 1 fu istituita la provincia di Pescara e Pianella fu annessa alla nuova provincia.